La Calabria su Voyager

Ieri sera (18 luglio 2016) è andata in onda su Raidue una interessante puntata del programma Voyager condotto da Roberto Giacobbo che ha destato l’attenzione di molti. Il motivo per cui segnalo l’evento è che si è trattato di una puntata molto interessante per l’archeologia nel territorio calabrese. Il taglio è stato un po’ ai confini tra scientifico ed esoterico, cosa che non fa bene alla ricerca come propriamente dovrebbe intendersi però è anche vero che il perdurante disinteresse dell’archeologia ufficiale per molte problematiche “dure da masticare”, lascia spazio a chi sa offrire un taglio accattivante ricorrendo al consueto pacchetto di magia ed esoterismo. Non condivido nulla di questo taglio interpretativo ma se abbiamo dovuto aspettare Voyager per vedere affrontata la tematica dell’archeologia dei siti in pietra della Calabria qualche riflessione occorrerà anche fare.

La puntata si è occupata anche, anzi direi soprattutto, della leggenda della sepoltura di Alarico a Cosenza (dal minuto 18:26). L’idea di utilizzare la figura di Alarico come testimonial della città non è nuova ma in questi ultimi tempi ha subito un’accelerazione grazie al coinvolgimento di Vittorio Sgarbi da parte dell’Amministrazione comunale di Cosenza. Personalmente non condivido molto Alarico come emblema di Cosenza e, indirettamente, anche della Calabria. Alarico era un re straniero e un invasore e non vedo in che modo potremmo identificarci con la sua figura e la sua azione. Ben diverso è il tentativo di trovare la sua sepoltura che già da solo è capace di promuove l’interesse per la storia e l’archeologia del territorio calabrese.

Di notevole interesse è stata anche l’incursione nelle emergenze di pietre che si trovano sparse nelle montagne dell’Appennino calabrese e che finora sono state poco studiate. Il primo riferimento a questo tipo di emergenze nel territorio di Decollatura l’avevo pubblicato nel 2000 nella Guida turistica di Decollatura (cliccare per aprire) in cui compare per la prima volta una fotografia della pietra coppellata di località Santa Filomena. La pietra, e l’intera problematica delle pietre coppellate, sono entrate a far parte dell’indagine archeologica svolta negli anni 2011-2015 dalle archeologhe Ginevra Gaglianese e Paola Vivacqua, alle quali si è aggiunto poi Dario Sigari, specialista di preistoria e arte rupestre. Sigari e Gaglianese hanno pubblicato l’abstract dello studio sulla pietra di Santa Filomena in «GRADUS. Rivista di Archeologia e di restauro» (Anno 10, 2015, n. 1, p. 38) che è disponibile sul sito di Academia. edu, consultabile liberamente  (clicca qui). Seguirà a breve la pubblicazione integrale dell’articolo con dati e rilievi.

Con Dario Sigari a Santa Filomena - Agosto 2014

Lo studio era stato già presentato alla tavola rotonda che si era tenuta a Pisa il 5 giugno 2015, come si vede dalla locandina e programma che seguono.

 

locandina

 

programma


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