Presentata la 1a Carta Archeologica del territorio del Comune di Decollatura

 

Si è svolta ieri pomeriggio 13 ottobre 2012 la presentazione della «1a Carta Archeologica del territorio del Comune di Decollatura».

La manifestazione, come annunciato, ha visto la presenza delle maggiori autorità scientifiche regionali che hanno illustrato al numeroso e qualificato pubblico intervenuto le risultanze di molti anni di ricerche.

Ha introdotto la discussione il prof. Giuseppe Musolino che ha spiegato il lungo percorso delle ricerche sul territorio e le novità che in questa occasione vengono presentate al pubblico.

 

 

I relatori: Rubettino, Spadea, Vivacqua, Cardamone, De Sensi, Musolino, Gaglianese

I relatori: Rubettino, Spadea, Vivacqua, Cardamone, De Sensi, Musolino, Gaglianese

 

All’apertura degli interventi hanno porto il loro saluto il Sindaco di Decollatura dott.ssa Anna Maria Cardamone e l’editore dott. Florindo Rubettino.

Il Sindaco ha sottolineato l’importanza che l’Amministrazione annette alle attività culturali che contribuiscono alla costruzione dell’identità del territorio su cui si sta molto lavorando, a tutti i livelli.

Il dott. Rubettino — la cui casa editrice ha sostenuto l’iniziativa pubblicando il volume che contiene i risultati dell’indagine archeologica — ha evidenziato la valenza del lavoro pubblicato e l’importanza delle scoperte.

Il Dott. Roberto Spadea, funzionario archeologo della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria, ha sottolineato l’importanza delle pubblicazioni in quanto testimonianza del lavoro fatto e mezzi di conservazione e circolazione delle conoscenze. Ha evidenziato anche l’importanza che la scoperta di una frequentazione antica del territorio interno calabrese assume anche per decodificare il ruolo e la struttura economica delle città costiere.

L’ipotesi etimologica del toponimo “Decollatura” da quello dell’Abbazia dei Santi Quaranta Martiri è stata affrontata dalla prof.ssa Giovanna De Sensi Sestito nricordando il suo celebre quanto importante lavoro “Tra l’Amato e il Savuto”. L’ipotesi di lavoro proposta da Ginevra Gaglianense è quella che il toponimo sia da collegare con il culto dei Santi Quaranta Martiri cui è dedicata un’abbazia posta nei pressi della stazione termale di caronte (Lamezia Terme). La prof.ssa De Sensi ritiene plausibile ques’ipotesi che lei a suo tempo aveva cautamente ipotizzato in mancanza — allora — di risultanze archeologiche.

Poi le archeologhe Ginevra Gaglianense e Paola Vivacqua hanno svolto le loro relazioni scientifiche entrando nei dettagli delle scoperte effettuate, parlando delle ceramiche e della loro datazione e provenienza. Di rilievo sono apparsi i ritrovamenti del frammento di ossidiana, di una ceramica a vernice nera, di sigillata africana, che lascinao intuire una frequentazione ininterrotta della località Muraglie dal IV se. a. C. fino a oggi.

Infine il prof. Musolino ha svolto alcune considerazioni sull’importanza della pietra coppellata in loc. Santa Filomena che presenta caratteristiche sovrapponibili a quelle di tutto l’arco alpino e, persino, con la rosa camuna, simbolo della Regione Lombardia.

Roberto Spadea, Paola Vivacqua e Anna Maria Cardamone

Roberto Spadea, Paola Vivacqua e Anna Maria Cardamone

 

Prof.ssa Giovanna De Sensi e Giuseppe Musolino

Giovanna De Sensi, Giuseppe Musolino e Ginevra Gaglianese


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