Libro composto da 112 riflessioni isolate ma fortemente concatenate l’una con l’altra, la lettura di una sola non è quasi mai sufficiente a comprenderne il senso profondo.
Il tema principale è il rapporto che si instaura tra il soggeto umano, la sua volontà egoistica di valere e lo scoprirsi nulla.
L’uomo crede di essere qualcosa, crede di essere un individuo fondato sul proprio io, ma dipendendo totalmente dagli altri e dalle cose che lo circondano è in realtà assolutamente subordinato, completamente altro da una qualche sostanza individuale.
La sua realtà non è un elemento positivo, un essere, ma negativo, un non essere, perchè è costitutivamente mancante e dominato dalla contingenza. (dalla quarta di copertina)
Dal testo di presentazione dell’Autore:
Si tratta di un libro quasi aforistico, poiché composto da 112 riflessioni, ma dato che sono fortemente concatenate, la lettura di una sola non è quasi mai sufficiente a comprenderne il suo senso profondo.
Lo potrei definire un libro di filosofia, ma non è solo questo, vi è anche una forte influenza della psicoanalisi, specificatamente lacaniana, e di certa sociologia.
Il libro vorrebbe essere il tentativo di un percorso che mira a conoscere meglio il se stesso.