L’uomo della nostra epoca ha qualche possibilità, muovendosi all’interno delle due coordinate strutturali del silenzio come nulla e delle parole come chiacchiere, di pronunciare una parola piena e quindi sensata che possa cogliere effettivamente l’essere? Chi pensa, per il sol fatto che pensa, pensa l’essere? Se, però, il pensiero profondo, autentico, meditato, che proviene dall’abisso, dall’Assoluto, dal senza forma, non è dato all’uomo, e in particolare all’uomo di oggi, allora non è possibile un pensiero e quindi non è possibile cogliere l’essere? Le parole sono contrapposte alla Parola, al Logos, come il logos soggettivo al Logos oggettivo di Eraclito, traducendo nel linguaggio di Heidegger: le parole diventano gli enti e il Logos l’essere. Lo scopo e senso della ricerca riguarda il rapporto tra il nostro essere e le parole, come il nostro essere si manifesta con le parole.