Sabato 6 agosto 2016 alle ore 18,30
Sala conferenze del Museo della civilta’ contadina
Piazza della Vittoria, Decollatura CZ
Presentazione del libro Sud, vent’anni di solitudine
di Giuseppe Soriero
Sarà presente l’Autore
Programma:
Saluto del Sindaco di Decollatura Anna Maria Cardamone
Introduce e modera Giuseppe Musolino
Intervento dell’Autore
Interventi del pubblico
La Cittadinanza è invitata a partecipare
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Scritto da Giuseppe Musolino il Lug 19, 2016 in News | 0 comments
Ieri sera (18 luglio 2016) è andata in onda su Raidue una interessante puntata del programma Voyager condotto da Roberto Giacobbo che ha destato l’attenzione di molti. Il motivo per cui segnalo l’evento è che si è trattato di una puntata molto interessante per l’archeologia nel territorio calabrese. Il taglio è stato un po’ ai confini tra scientifico ed esoterico, cosa che non fa bene alla ricerca come propriamente dovrebbe intendersi però è anche vero che il perdurante disinteresse dell’archeologia ufficiale per molte problematiche “dure da masticare”, lascia spazio a chi sa offrire un taglio accattivante ricorrendo al consueto pacchetto di magia ed esoterismo. Non condivido nulla di questo taglio interpretativo ma se abbiamo dovuto aspettare Voyager per vedere affrontata la tematica dell’archeologia dei siti in pietra della Calabria qualche riflessione occorrerà anche fare.
La puntata si è occupata anche, anzi direi soprattutto, della leggenda della sepoltura di Alarico a Cosenza (dal minuto 18:26). L’idea di utilizzare la figura di Alarico come testimonial della città non è nuova ma in questi ultimi tempi ha subito un’accelerazione grazie al coinvolgimento di Vittorio Sgarbi da parte dell’Amministrazione comunale di Cosenza. Personalmente non condivido molto Alarico come emblema di Cosenza e, indirettamente, anche della Calabria. Alarico era un re straniero e un invasore e non vedo in che modo potremmo identificarci con la sua figura e la sua azione. Ben diverso è il tentativo di trovare la sua sepoltura che già da solo è capace di promuove l’interesse per la storia e l’archeologia del territorio calabrese.
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Sul numero 225 di «Storicittà» (Marzo-aprile 2015) è stata pubblicata la mia recensione del libro «Giovan Battista de Gattis. Un protagonista di inizi Ottocento» di Francesco Rocca e Ferdinando Vescio di Martirano.
L’articolo, inserito nella rubrica «Scaffale» a pagina 59, si occupa della pubblicazione dell’interessante volume che ricostruisce la vita avventurosa e complicata di Giovan Battista de Gattis, un signorotto di Martirano (CZ) che volle fare del dominio sulle terre e sugli uomini lo scopo della sua vita.
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