“A vozza”, millenario simbolo della civiltà calabra e lametina, Storicittà, anno VII, n. 70, agosto-settembre 1998, pagg. 24-28.
Si tratta di uno studio condotto nel 1998 su un oggetto che si è rivelato più importante di quanto poteva sembrare inizialmente.
E’ la vozza, contenitore in terracotta per attingere, trasportare e bere l’acqua, utilizzato da sempre in tutto il mediterraneo. Ne è nato un articolo che fu pubblicato su Storicittà, la rivista che si pubblica in Lamezia Terme, diretta da Massimo Iannicelli.

Vozze

Per preparare il lavoro cominciai a girare per tutti i laboratori e vecchi negozi in cui ancora erano reperibili questi particolari oggetti, figli minori ma altrettanto degni della grande tradizione ceramica magno-greca.
Lentamente riuscii a mettere insieme molte informazioni che però non tutte si trovano nell’articolo per ragioni di spazio. Per esempio, a Squillace, capitale calabrese della ceramica, ho avuto modo di conoscere la bottega artigiana più antica ancora in funzione, quella della famiglia Commodaro. La sorella del titolare, prematuramente scomparsa, aveva utilizzato le sue doti artistiche e le competenze che le venivano dall’essere architetto, per avviare uno studio razionale della genesi formale e materica della vozza che aveva sintetizzato in elaborati grafici di cui mostro qualche esempio qui di seguito.

La vozza vista dall'Arch. Commodaro

La vozza vista dall’Arch. Maria Rosa Commodaro

Studio sulla "vozza", Arch. Commodaro, Squillace

Studio sulla “vozza”, Arch. Maria Rosa Commodaro, Squillace

Ecco l’articolo:


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