I due soli di Hiroshima. Testo teatrale sul bombardamento atomico di Hiroshima del 6 agosto 1945

Il 1973 Claude Robert Eatherly sente alla radio che la guerra in Vietnam è finita. Lui era sull’areo che sganciò la bomba su Hiroshima il 6 agosto 1945. Da allora vive senza pace, vede sempre i fantasmi delle vittime del bombardamento. E, ascoltando la notizia della guerra in Vietnam, rivive i 15 minuti che hanno preceduto lo scoppio della bomba:  in una casa, in una scuola, nel giardino pubblico, in una fabbrica di armi. Questa opera vuole fare riflettere sull’assurdità delle guerre e della corsa all’armamento nucleare.

(estratto dall’introduzione dell’Autore)


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Settanta. Testo teatrale sui settanta anni della Repubblica Italiana

Settanta è la rappresentazione dei 70 anni della Repubblica Italiana attraverso tre vicende emblematiche. La prima, ambientata nel 2016, è la storia di un profugo siriano che si trova in Italia e dialoga con alcuni ragazzi alla fermata del tram in una qualsiasi città. La seconda è ambientata a Sestu (CA) a casa di Emanuela Loi, l’agente di Polizia che ha fatto parte della scorta del Giudice Borsellino. La scena si svolge un mese prima della strage di via D’Amelio a Palermo in cui Emanuela perse la vita insieme al Giudice e agli altri agenti della scorta. La terza è ambientata in un luogo imprecisato e ha come protagonista Anna, una donna che crede di avere vissuto 70 anni ma… non diciamo altro per non rovinare la sorpresa.
L’opera vuole coinvolgere il pubblico in una riflessione sui settanta anni della Repubblica, su ciò che è stato fatto e, soprattutto, su ciò che non è stato fatto. Una riflessione sui valori della Costituzione Italiana, sul sacrificio di quanti hanno combattuto prima per realizzarla e dopo per difenderla, su ciò che facciamo (e non facciamo) noi cittadini italiani per onorarla.

(estratto dall’introduzione dell’Autore)


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La valigia. Testo teatrale sulla deportazione ad Auschwitz degli ebrei di Roma (16 ottobre 1943)

Una nonna racconta alla nipote la storia della sua vita, da quando, il 1926, si sono conosciuti i suoi genitori, fino a quando, a 12 anni, si innamora di un ragazzo ebreo che frequenta la sua stessa scuola e che, a causa delle leggi sulla razza del 1938, non potrà più vedere. Il punto culminante della narrazione riguarda la cattura degli ebrei romani (16 ottobre del 1943) e la loro deportazione ad Auschwitz.
Il finale della storia sarà sorprendente perché … non lo diciamo per non rovinare la sorpresa. Al centro della narrazione c’è una valigia che è l’oggetto attraverso il quale il racconto della nonna diventerà reale, prenderà forma e consistenza.
L’opera è stata rappresentata dagli studenti della scuola secondaria di primo grado di Soveria Mannelli e di Carlopoli (CZ). Primo Premio al Festival Teatro Scuola di Altomonte (CS) a.s. 2016/2017.

(estratto dall’introduzione)


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Per fortuna qualcosa rimane

Corrado Plastino insegna Italiano e Storia nella Scuola secondaria di primo grado. Da diversi anni organizza nella sua scuola attività teatrali sui temi centrali del Novecento. Le sue opere sono rappresentate nei principali festival teatrali per le scuole in tutto il territorio nazionale. Questo è il suo primo libro di poesie.

(dalla IV di copertina)


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